Il Monastero di S. Giorgio di Fossone
 
Il Monastero di S. Giorgio di Fossone
Il Monastero di San Giorgio di Fossone, detto anche “alla fossa”, fu costruito nel 1070 quando alcuni monaci benedettini lasciarono il monastero di San Michele di Brondolo per costruirne uno vicino all’Adige e lo dedicarono a San Giorgio.
Sorge ora il dubbio che Fosson- Fossone non derivi dal famoso Fossiones, il ramo del Po che sfociava a Cavanella ma dalla “Fossa” in riva all’Adige sulla quale era stato costruito il monastero, anche se è indubbio che Fossiones, Fossa, Fossone e Cavanella sono strettamente legate.
Sull’ubicazione del Monastero di San Giorgio il Bassan sostiene fosse stato costruito tra l’Adige e il bosco Nordio e fa sua la tesi anche un giornalista che non molto tempo fa scrisse su di un periodico diocesano che il monastero si trovava a Cà Zorzi, l’odierno abitato sulla strada Romea ma, non ci sono mai stati ritrovamenti di vecchi mattoni o di fondazioni relative ad antiche costruzioni e la tesi di Ca’ Zorzi, la famiglia Zorzi era senz’altro una proprietaria del luogo, è da escludere per un motivo molto semplice.
Mille anni fa la linea di costa era ancora all’altezza del ponte ferroviario o pochi metri più innanzi, di conseguenza il terreno considerato, o era spiaggia o era acquitrinoso, non certo idoneo alla costruzione di un monastero e anche perché la “fossa” non era certo lì ma proprio dov’è ora l’abitato di Cavanella come confermano alcune tavole visionate dal Bellemo nell’archivio storico del comune di Chioggia.
Sul Monastero di San Giorgio esiste un’ampia letteratura, esistono vecchi testi e soprattutto un’ottima ricerca derivata dalle ”Fonti per la storia di Venezia” e ricavata nel 1957 dagli archivi ecclesiastici della Diocesi di Chioggia dalla studiosa Bianca Strina.
Il monastero di San Giorgio era su uno dei percorsi della Romea Medioevale, quello che da Venezia costeggiando il cordone etrusco, passava per Malamocco, Brondolo, Cavanella e poi attraversato l’Adige, proseguiva per Ponte Fornaci, San Basilio di Ariano Polesine, Pomposa e Ravenna, e questo non è altri che il vecchio percorso delle vie Claudia e Popilia da Cavanella d’Adige a Ravenna.
I pellegrini che si recavano a Roma e i crociati che dovevano raggiungere le coste pugliesi per recarsi in Terrasanta andavano purtroppo a piedi e la sera stanchi e affamati arrivavano ad un monastero/ospizio per riposarsi e rifocillarsi.
Ecco dunque i monasteri di San Leonardo al porto di Malamocco, quello di San Michele Arcangelo a Brondolo, il monastero di San Giorgio di Fosson nell’odierna Cavanella d’Adige, quello di San Leonardo alle Fornaci, l’Abbazia di Pomposa, etc.
La storia del monastero di San Giorgio è abbastanza documentata, anche se molti documenti sono scomparsi durante il trasloco da Fosson a Venezia. Informazioni sempre raccolte da Bianca Strina, parlano di documenti dove sono elencati tutti gli Abati del monastero a partire da Dominicus nel 1074 sino a Bartolomeo Falconetto nel 1443.
Dalla lettura di questi documenti ritroviamo cessioni e acquisizioni di terreni, lasciti, benefici e un lungo elenco delle spese sostenute per le riparazioni del monastero e della chiesa. Vi sono inoltre elencate le innumerevoli proprietà di pertinenza del monastero che, tra l’altro, possedeva una ”Hostaria” ed esercitava “il passo”, cioè il traghetto sull’Adige.
A tal proposito il Morari riporta l’episodio avvenuto nel 1357: “Et in Chioggia fu una grave lite tra il Comune e Tomaso abbate di S. Georgio di Fossone per occasione dell’Hostaria e del passo di Fossone, pretendendo e l’una e l’altra parte che a sé pertenessero; et il Potestà, che fu Dominico Micchele, quasi componendo, sentenziò che gli utili fossero comuni, ma che la Communità affittasse e l’Hostaria et il passo, forsi per maggior utile sendochè ciò si facci al pubblico incanto, dove per la concorrenza, sogliono le cose andare a prezzi rigorosi et eccessivi.”
La guerra tra Genova e Venezia e gli sbarchi delle rispettive armate nel porto di Fossone, ora Cavanella d’Adige, portarono nel 1379 alla distruzione del monastero e delle poche abitazioni costruite lì intorno.
I frati se ne andarono e il vescovo di Chioggia nominò un canonico della curia come curatore dei beni del monastero finchè nel 1429 il vescovo di Chioggia Pasqualino Centoferri dette inizio alla procedura di estinzione e la proprietà dei beni, terreni, vigne ecc. venne trasferita al monastero benedettino femminile di S.Croce nella Giudecca di Venezia.
La chiesetta di San Giorgio di Fosson venne allora trasformata in un semplice oratorio e affidata alle cure del Canonico Bartolomeo Falconetto al quale era stato affidato anche il trasferimento di tutti i documenti
La chiesetta semidiroccata verrà successivamente ricostruita, forse a cura delle monache di S.Croce della Giudecca, ma in un documento del 1653 si ha ancora notizia dell’oratorio di San Giorgio, dove si parla di mura cadenti e luogo ormai inabitabile.
Nel frattempo tutti i terreni dell’ex monastero furono acquistati dalla Famiglia Quirini e nel 1690 la chiesa fu nuovamente ricostruita e, per merito della nobildonna Laura Quirini, divenne parrocchia