La parrocchiale di S. Giorgio
 
La parrocchiale di S. Giorgio
Nella Carta del Polesine (Santini 1780) è chiaramente indicata la località “Cavanella Vecchia” e il territorio in cui è ubicata è chiamato Fosson. Ecco perché i vescovi nelle loro visite pastorali del 1700 la chiamano “Parrocchia di Cavanella di Fosson” oppure “Parrocchia di San Giorgio alla Cavanella Vecchia”
Cavanella Vecchia è in contrapposizione a Cavanella Po, chiamata “nuova” dal vescovo Rosada quando benedirà l’oratorio di San Nicolò colà eretto nell’anno 1694. Quindi Cavanella e Fosson sono la medesima cosa, come vedremo quando parleremo del Monastero di San Giorgio.
Dalla ricerca effettuata nell’archivio storico diocesano, Monsignor Dino De Antoni conferma che nel 1760 in occasione di un censimento, si parla della “Parrocchiale della Cavanella d’Adige” e della sua origine nel modo seguente:
“Chiesa parrocchiale di S.Giorgio m. di Fosson ora detta della Cavanella d’Adige olim dell’Abbazia del monastero dell’Ordine di S. Benedetto, la qual abbazia fu da Monsignor Vescovo Pasqualin Centoferri soppressa e secolarizzata li 3 Gennaio 1429 col beneplacito apostolico di papa Martin V de’ dì 7 Marzo susseguente (act.vetust.,sign A,F 26 et seq.), indi con bolla apostolica di Eugenio IV de’ dì 9 Novembre 1437 unita perpetuamente al monastero di monache parimente dell’Ordine di S. Benedetto di S.Croce nella Giudecca di Venezia, le quali nell’anno 1564 22 Agosto, commutarono i beni d’essa abbazia con altri del sig. Antonio Negri coll’obbligo di conservare, mantenere e far officiare la chiesa/Jurium Episcopatus, sign. 35, f. 17. Passati li detti beni dopo nell’ Ecc. ma casa Quirini, fu la detta chiesa eretta in parrocchiale, smembrata dalla Cattedrale, con sentenza di Monsignor Rosata de’ dì 20 Ottobre 1690 con riserva del jiuspatronato alla N.D. Laura Quirini per l’elezione e presentazione del parroco perpetuo (caus. 2 Rosata, sign. 155, causa 10, f. 52). Il detto juspatronato al presente è posseduto dell’Ecc. ma casa Capello della Pietà e Zusto. (Vide Act. Sede Vacante per dimissionem Benzoni, sign. 262, f. 149 quoad confinia).”
Credo che questo fugga ogni dubbio sull’esatta ubicazione del monastero di San Giorgio e sulla chiesa di detto monastero che è stata ricostruita per ben tre volte e forse anche più, ma sempre nel medesimo luogo cioè dove abbiamo adesso la nostra chiesa parrocchiale.
Fino al 1690 la chiesa di San Giorgio di Fosson dipendeva direttamente dalla Cattedrale di Chioggia ed era utilizzata dai fedeli di passaggio e dalle famiglie residenti nelle campagne lungo l’Adige, all’circa una quindicina di famiglie per complessive duecento persone e un sacerdote mandato dalla Cattedrale di Chioggia veniva a dir messa la domenica e nei giorni festivi.
La località chiamata Fosson e solo in seguito Cavanella, aveva ancora un modesto livello demografico ma era pur sempre alla confluenza di una importante via commerciale. Barcari e cavallanti si fermavano nei giorni festivi, le osterie lavoravano e pian piano il paese cresceva. Ma erano anni duri e anche per i preti non era vita facile, ma la devozione degli abitanti del paese per la chiesa era molto sviluppata, pare infatti fosse nata anche nel nostro paese una “confraternita”, un gruppo di persone, uomini e donne che aiutavano il parroco non solo nelle funzioni religiose ma disponibili anche nell’assistenza alla piccola comunità.
Una consuetudine che durò senz’altro nel tempo tanto che nei miei lontani ricordi di chierichetto durante e subito dopo l’ultima guerra, nelle processioni c’era sempre il solito gruppetto di persone alle quali toccava il privilegio di camminare proprio dietro il Santissimo oppure dietro la statua del santo patrono e quando i bambini facevano la prima comunione (allora la cresima si faceva a cinque anni e la prima comunione a sei, c’ erano tre o quattro signore che assistevano i bambini durante tutta la cerimonia.
Durante l’ultima guerra la Chiesa fu completamente distrutta e Don Emilio, il parroco poeta rimasto senza abitazione, dovette ritornare a Chioggia. Per qualche anno la Santa Messa e tutte le altre funzioni religiose furono trasferite in un magazzino della Corte Salasco e il nuovo parroco, Don Virginio Milani, prete buono e soprattutto umile, accompagnò il paese nella lenta ricostruzione sia materiale che spirituale.
Ben presto la nuova chiesa venne riedificata e fu festa grande a Cavanella il giorno dell’inaugurazione, presenti naturalmente il vescovo di Chioggia, il sindaco e le autorità. Una grande processione accompagnò allora la statua di San Giorgio per tutto il paese allietata dalle musiche della già famosa Banda Musicale di Rosolina nella quale suonavano anche alcuni nostri concittadini.